La Casa di Carta – La mia recensione alla parte 5 vol.1 (+ TEORIE);

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La quinta parte de La Casa di Carta ha debuttato il 3 Settembre 2021 su Netflix balzando subito al primo posto tra le serie più viste. C’era tanta attesa per il capitolo finale, capitolo che purtroppo è stato diviso in 2 parti chiamate volumi. Il primo volume è quello che abbiamo visto composto da 5 episodi, mentre i restanti 5 episodi (la stagione ha un totale di 10 episodi) verranno pubblicati esattamente 3 mesi dopo il primo volume, il 3 Dicembre 2021. Questo primo volume ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta con episodi talmente adrenalinici e carichi di tensione e avvenimenti che non ci ha lasciato respirare un attimo fino agli ultimi fotogrammi dove assistiamo forse ad uno dei più grandi colpi di scena nelle serie tv di questi ultimissimi anni: la morte della protagonista principale. Il personaggio di Tokyo, voce narrante dello show muore sacrificandosi. In una delle scene più belle e catartiche Tokyo si fa letteralmente esplodere uccidendo cosi Gandia, il ‘cattivo’ della vicenda e vendicando così la sua migliore amica, Nairobi, giustiziata proprio per mano di Gandia. Tante cose sono successe in questo primo volume (e finalmente!), tante cose che mi sono piaciute, altre che mi hanno fatto storcere il naso. Andiamo però per gradi.


Questa Parte 5 finalmente smuove la situazione! Sì, perché la Parte 4 fu un vero e proprio buco nell’acqua a parer mio. Arrivati al finale non era successo assolutamente nulla se non l’ingiusta morte di Nairobi voluta solamente per lo shock value (colpo di scena forzato). La Parte 5 ha scosso un pò tutta la situazione portando alla morte della protagonista, Tokyo. Ed è da qui che voglio partire, dal finale. Penso che la morte di Tokyo servisse, era necessaria, e parlo di questo tipo di morte. Era chiaro sin da quando hanno iniziato questa seconda rapina che non sarebbe stato facile come la prima volta. Qui c’era troppo perdere, troppe varianti, troppi ostacoli. In una situazione del genere non è possibile uscirne del tutto indenni, e la morte di Tokyo serviva per far capire ciò. La sua morte è stata epica, valorosa, coraggiosa, esattamente come era il suo personaggio. Tokyo è sempre stato un personaggio che o si amava o si odiava. Io personalmente l’ho spesso detestata. È sempre stata impulsiva, volubile, molto instabile. Un giorno era lì ad aiutarti e il giorno dopo creava macelli su macelli mettendo tutti in pericolo. Eppure di fronte il sacrificio di Tokyo mi è scesa la lacrimuccia perché alla fine in un modo o nell’altro mi sono affezionato ad ognuno di loro, inclusa lei. La sua morte – inoltre – è stata gestita in maniera eccezionale incastrandosi benissimo con ciò che stava accadendo. L’alternarsi dei flashback sul passato di Tokyo e il presente, il suo monologo sull’avere una seconda vita, sulla presenza di un vero amore che può avvenire più volte, poetico. In tutto ciò Tokyo riesce a dare giustizia a Nairobi portandosi nella tomba anche il caro Gandia. Mai scena fu più soddisfacente di questa!

La morte di Tokyo ha lasciato tutti attoniti in quanto lei era la narratrice della storia. Nella mia testa – da sempre – vedevo Tokyo come unica sopravvissuta che racconta la storia della rapina, eppure ci hanno sorpreso, ed è una cosa che ho apprezzato molto nello show. Al giorno d’oggi molti show televisivi di successo seguono tantissimo le idee dei fans, dando loro tantissima e forse troppa importanza facendo decidere a loro le sorti di uno show, di un personaggio, di una coppia, e perciò molto spesso i produttori non hanno il coraggio di uccidere un personaggio principale per paura di perdere parte del fandom di quella precisa serie. I produttori de La Casa di Carta invece sono da apprezzare perché sono riusciti ad osare spesso, prima con Berlino, forse uno dei personaggi più amati dello show, successivamente Nairobi e infine Tokyo, la protagonista indiscussa. Il destino di Tokyo secondo me poteva essere o la morte o la libertà. Tutto l’episodio finale è stato costruito intorno al suo personaggio, mostrandoci quanto la ragazza cercasse la libertà più di ogni altra cosa al mondo, ancor prima di unirsi alla banda del Professore. Tokyo e René, il suo primo amore, commettevano rapine non per arricchirsi, non per il gusto di farlo, ma perché così si sentivano liberi, liberi di fare ciò che volevano, assaporavano la libertà nel vero senso della parola. Proprio per questo nel monologo finale poco prima di farsi esplodere, Tokyo in voice over dice: “Non sono tipa da marcire in prigione. Sono più una fuggitiva. E se non può fuggire il mio corpo, che lo faccia almeno la mia anima.”, ed è in linea con il personaggio ribella e libero che è sempre stata. Tokyo poteva uscire da quella situazione o da donna libera riuscendo a portare a termine la rapina, cosa che oramai sembrava abbastanza impossibile, o da morta. Tokyo non era da prigione, lei non avrebbe mai potuto resistere in prigione, non sarebbe MAI stata la sua vita, perciò compie quell’ultimo ed eroico gesto. Non avrebbe mai permesso a Gandia, l’uomo che più odiava al mondo, l’uomo che le aveva portato via la sua migliore amica, di ucciderla, di ucciderla con quel colpo di pistola, intrappolando in quella pallottola non solo il suo corpo ormai martoriato, ma anche la sua anima. Tokyo sapeva che sarebbe morta, ma non avrebbe mai permesso a lui di prendere la sua vita, così, da donna libera quale è sempre stata sceglie la libertà della sua anima, togliendosi lei la vita, ma non prima di portarsi dietro Gandia. Poetico e struggente. Tokio, un pò mi mancherai, sono sincero!


La morte di Tokyo penso che cambierà non poco le carte in tavola perché si tratta davvero di una perdita importante. Penso che agli occhi della gente la morte di Tokyo verrà vista come l’ennesimo gesto eroico che spingerà le persone a stare ancor di più dalla parte della banda. Anche in una situazione reale, solo un folle starebbe dalla parte della polizia dopo tutto ciò che abbiamo visto. La cosa che più mi è piaciuto nelle ultime parti di questo show e in particolare in quest’ultima è stato il fatto di averci mostrato il lato oscuro di chi indossa una divisa, la mela marcia, che purtroppo è una maggioranza nella polizia, ed è un dato di fatto. Lo sappiamo tutti ed è sotto gli occhi di tutti. Per la polizia spesso una persona che compie qualcosa contro la legge è un criminale a tutti gli effetti, e non permettono redenzione, non permettono parole, scuse, nulla, ed ecco che viene usato un abuso di potere potentissimo, orrendo, un pò come quello usato da Gandia sin da quando lo abbiamo conosciuto, così come è successo con la polizia in generale, con Alicia Sierra, con Tamayo, dall’arresto illegale di Rio la polizia è colata a picco mostrando la parte buia di quel lavoro, e non è così lontano dalla realtà ciò che ci hanno mostrato. Tamayo che vuole appositamente occultare le prove, distorcere la realtà per far uscire pulito il suo nome, per far uscire pulito il nome delle forze dell’ordine è qualcosa di tremendamente attuale e reale, e mi piace il modo in cui lo show sta raccontando il tutto. Qui ormai si è andati oltre, non si tratta più dei buoni e dei cattivi o di chi sta facendo del bene e chi del male. Ormai si è realmente in guerra, e non per colpa della banda, ma di un corpo di polizia che ha tirato troppo la corda, voleva a tutti i costi la banda in carcere e hanno quindi superato limiti, abusando del loro potere, infrangendo dei giuramenti fatti, violando diritti umani. Gandia in particolare rappresenta la parte più oscura di questo lavoro. La scena in cui Bogotá combatte con Gandia ricordandogli tutto ciò che lui è, è stata meravigliosa. “Fascista, razzista, omofobo”, questo era Gandia, e lo show, seppur in modo magari spesso discutibile o forzato sta cercando di raccontare qualcosa di attuale, che stiamo vivendo nella nostra società purtroppo tantissimo in questi ultimi anni. L’abuso di potere delle forze dell’ordine, il fascismo che regna sovrano in questo ambito lavorativo, il fatto che la stra grande maggioranza di uomini che indossano la divisa spesso sono fascisti dichiarati, razzisti, misogini, sono omofobi, e il messaggio diretto e chiaro mandato dallo show soprattutto in questi ultimi episodi mi è piaciuto molto!

Altra cosa che ho apprezzato tanto è stata la crescita di Palermo. Quest’ultimo era arrivato nello show portando solo scompiglio, e anche se spesso lo dimentichiamo, chi ha dato inizio a tutto ciò che ha portato alla morte di Nairobi è stato lui. È stato lui quando per puro divertimento liberò Gandia. Oggi invece abbiamo potuto assistere ad una crescita di Palermo, un uomo che ha perso tutto e che soprattutto non si ama, per niente. Lui stesso era disposto ad uccidere Arturo perché tanto ormai aveva commesso talmente tanti crimini e aveva le mani sporche di sangue che non gli importava nulla, non voleva che Stoccolma vivesse con il senso di colpa. Palermo ha mostrato tanto del suo lato umano, mostrandocelo però a pezzi, distrutto, ma esiste ancora. Credo soprattutto che verso Helsinki possa provare un reale sentimento, perché gli è bastato vederlo in fin di vita per andare in panico. Si poteva notare il terrore nei suoi occhi al pensiero di perdere Helsinki. Palermo è chiaramente quello che “non deve chiedere mai”, che non si vuole affezionare, non vuole innamorarsi, non vuole impegni. Lo stesso Helsinki fu trattato a pesci in faccia dopo la notte passata insieme, eppure basta quel “poco” per Palermo, per svelarci subito la sua parte umana, ed è davvero bella. Palermo però deve fare i conti con i suoi demoni, con i suoi sensi di colpa, e sono tantissimi! Palermo a parer mio è divorato dal senso di colpa per la morte di Nairobi, e spero che presto possa fare i conti con ciò per stare a posto con la sua anima e ricominciare realmente a vivere (se sopravvive! ndr).

ALTRE CONSIDERAZIONI:

  • Leggendo qua e la vedo che in pochi sopportano Stoccolma. Io penso di essere l’unico ad apprezzarla e capirla. Stoccolma NON arriva da una vita difficile e disagiata, non ha mai fatto rapine in vita sua, o tenuto in mano una pistola, non ha mai dovuto affrontare situazioni simili. Stoccolma faceva una vita tranquilla come cittadina spagnola, faceva la segretaria. Quando si ritrova immersa in questa rapina, a cui ha deciso di prendere parte soprattutto per amore di Denver, è persa, spaventata, soprattutto quando per la prima volta ‘uccide’ qualcuno (è tra virgolette perché Arturito potrebbe essere ancora vivo!). Stoccolma è buona, è fragile, è candida, è un’anima innocente. Stoccolma non ha il temperamento di Tokyo, Nairobi, Lisbona. Per lei è stato tutto più difficile, e sinceramente Denver non ha facilitato le cose. Mentre tutti amano Denver io l’ho trovato sempre più odioso e fuori luogo! Le scenate di gelosia verso Stoccolma davvero patetiche. Già lo avevo apprezzato poco la scorsa stagione quando si permise di fare la ramanzina a Rio per aver lasciato Tokio come se la vita sentimentale di Rio fosse affar suo, ma in questa stagione ha superato se stesso. Su Stoccolma che decide di lasciare il figlio per andare a rischiare la vita possiamo aprire un intero capitolo in cui possiamo dire che è stata incosciente, ha sbagliato, etc., ma se lei e Denver avevano preso un accordo con Manila, perché quest’ultima non ha dovuto rispettarlo? Aveva promesso che avrebbe cresciuto Cincinnati senza far saltare la sua copertura, e si è ‘letteralmente pulita il culo’ con questa promessa. Ma Manila ovviamente non sopporta molto Stoccolma e possiamo capirlo dal fatto che ha tentato di intortare Denver affinché ammettesse che non è innamorato di lei, ma chi mi ha sorpreso è stato Denver che invece di sostenere la sua compagna, di starle accanto, cosa fa? Le va contro e per giunta fa la scenata di gelosia su Arturo. Seriamente? Pessimo, così come pessima Manila che nell’episodio finale tenta di convincere Denver di non volere realmente Stoccolma, e lo fa in un momento di vero pericolo, catartico, dove le condizioni mentali di Denver erano messe a dura prova e non poteva pensare lucidamente.

 

  • Concordiamo tutti che Marsiglia e Benjamin Logrono (il padre di Manila) sono forse i personaggi migliori? Marsiglia perché ha una classe e un modo di fare a dir poco perfetti! Parla poco, agisce tanto, è misterioso, eppure anche con due scene in croce riesce a conquistarti. Vorrei scoprire di più su di lui, avere la sua back story. Benjamin invece è stato la rivelazione! Il padre dell’anno. Purtroppo non posso dire la stessa cosa di sua figlia Manila che proprio non mi piace come personaggio.

 

  • Riallacciandomi proprio alla questione di Manila purtroppo non riesco al 100% ad empatizzare con il suo personaggio. L’attrice che presta il volto a Manila è un’attrice cisgender che quindi non ha nulla a che vedere con la comunità transgender, e questa cosa mi infastidisce non poco. Il mondo è pieno di attrici transgender che sperano di ottenere finalmente un pò di visibilità e sperano di poter lavorare di più, eppure hanno dovuto prendere un’attrice che già farà sicuramente tante serie tv, tanti film, ma non transgender, quando potevano in realtà prendere un’attrice realmente trans che potesse capire fino in fondo la storia del personaggio di Manila. È pur vero che la back story di Manila è stata gestita a parer mio malissimo, con moltissima superficialità, ma non mi aspetto chissà quale episodio introspettivo da questo show, eppure la sua storia aveva bisogno di un pò di cure in più. Non basta Benjamin che dica “non ci sono colori da bambino o da bambina”, o le frasi sull’essere stata in prigione per tantissimo tempo per raccontare la storia di un personaggio transgender. Le cose dovevano essere due: o aggiungi la cugina cisgender di Denver senza aggiungere il fattore trans, oppure se aggiungi un personaggio trans, ricamando sopra una storia legata a ciò, allora devi automaticamente farlo non bene, ma benissimo, altrimenti rischia di passare un solo messaggio: che hanno inserito un personaggio trans solo per un senso di inclusività e per il politically correct.

TEORIE

Passiamo alla parte che più stavate aspettando! Non appena ho concluso questi primi 5 episodi la mia testa ha iniziato a fare dei viaggi mentali assurdi tentando di teorizzare su ogni situazione e cercando di capire cosa succederà nel gran finale. Nella mia testa riecheggiava un solo nome, uno solo: Rafael, il figlio di Berlino. In questi 5 episodi, tramite dei flashback, abbiamo potuto conoscere questo figlio di Berlino sbucato fuori dal nulla ma che Berlino ha coinvolto in una delle sue tante rapine insieme a sua moglie Tatiana. Dai flashback abbiamo potuto constatare come Rafael fosse un ingegnere informatico piuttosto bravo in quanto ha aiutato il padre durante la rapina a Copenaghen e lo abbiamo visto estasiato e affascinato da quel mondo, da quanto potere possa dare riuscire a portare a termine una rapina di così elevata importanza. Rafael però in tutti i flashback fa fatica ad accettare la vita pericolosa del padre in quanto lui è ben lontano dallo stile di vita di Berlino.

È chiaro che l’inserimento di Rafael nei flashback, in una storia totalmente sconnessa dall’organizzazione delle rapine principali della serie servirà a qualcosa. Ad inserirlo nella storia del presente. È ovvio che il suo personaggio apparirà in qualche modo e in un determinato momento, ma la domanda che tutti ci poniamo è: sarà dalla parte della banda o dalla parte della polizia? Ahimè io credo che Rafael non sarà proprio il salvatore che tutti pensano possa essere. La teoria più accreditata è che Rafael possa essere una sorta di Deus ex Machina e che sarà colui che farà fuggire la banda dalla Banca di Spagna, o addirittura sarà lui a farli evadere di prigione una volta arrestati. Io purtroppo penso che non sarà tutto rose e fiori e soprattutto così semplice, bensì penso che Rafael possa essere contro la Banda, ed una serie di cose me lo ha fatto pensare:

  • Il Professore è fin troppo disperato ora che la situazione si sta mettendo male. Se aveva la consapevolezza del fatto che Rafael li avrebbe salvati in qualche modo sarebbe stato più tranquillo. Nel momento in cui Alicia Sierra lo ha beccato sembrava totalmente in balia degli eventi, evidenziando il fatto che non ci fosse un piano B o un piano C.

 

  • Nei flashback dell’organizzazione della prima e della seconda rapina Berlino NON menziona mai suo figlio, con nessuno, nemmeno con suo fratello. È come se Rafael non fosse mai esistito, quando sappiamo benissimo che Berlino lo aveva ritrovato.

 

  • Nell’episodio 5, in un flashback, Berlino dice a Sergio: “Sono appena uscito di prigione”. Ciò significa che Berlino alla fine è stato beccato durante una delle sue rapine? Mi sembra alquanto strano.

Ciò che io penso è che ad un certo punto delle vicende Rafael abbia in qualche modo incastrato suo padre facendolo arrestare. Trovo alquanto surreale che un esperto come Berlino possa essere stato arrestato in passato, possa essersi fatto beccare. Non riesco ad immaginare Berlino compiere un passo falso e finire in galera, a meno che qualcuno dall’interno non lo abbia tradito, e chi se non suo figlio? Rafael deve aver tradito il padre mandandolo in galera, e da quel momento per Berlino, Rafael è morto. Per questo Berlino non ha mai menzionato suo figlio, perché non lo ha mai perdonato per il tradimento. Però perché Rafael dovrebbe tradire Berlino e ‘liberarsi di lui’? Beh il motivo è uno a parer mio: TATIANA. L’affascinante e misteriosa moglie di Berlino vista fino ad ora solo nei flashback ha finalmente avuto un ruolo di maggior rilievo in questi 5 episodi e l’abbiamo vista in scena spesso anche con Rafael, il figlio di Berlino con il quale ha mostrato una strana intesa. Un’altra persona che Berlino non ha MAI menzionato durante l’organizzazione delle rapine o anche nella prima parte della serie è stata proprio Tatiana. Dove sarà finito l’amore della sua vita che lui tanto amava? Perché era insieme a Berlino e al Professore ad organizzare la rapina del secolo e poi non ha partecipato al piano? Dove diavolo è finita ad un certo punto Tatiana?

Se ricordate, nei flashback dell’ultimo episodio quando Berlino, Bogotá, Marsiglia, Tatiana e Rafael portano a termine la rapina a Copenaghen, Berlino dice una frase molto importante al figlio, ovvero: “Se davvero vuoi qualcosa nella vita, devi rubarlo a chi lo possiede”. Sentendo queste parole, Rafael rivolge, in modo determinato, lo sguardo verso Tatiana. È stato chiaro sin da subito il debole di Rafael verso la moglie di suo padre. Credo proprio che il tradimento verso Berlino potrebbe non essere solo da parte di Rafael ma anche di Tatiana. Rafael ad un certo punto potrebbe essere riuscito a ‘rubare’ Tatiana a suo padre. La mia sensazione è che ad un certo punto Tatiana e Rafael abbiano iniziato una relazione e insieme abbiano deciso di tradire Berlino durante una delle loro rapine. Berlino finisce quindi in prigione a causa di Tatiana e Rafael, questi ultimi scappano via riuscendo a salvarsi e da quel momento per Berlino, Tatiana e Rafael sono morti. Ecco perché non abbiamo mai saputo nulla dei due, ecco perché Berlino NON ha mai parlato di una moglie o di un figlio, perché li ha cancellati dalla sua vita in seguito al tradimento di cui sto teorizzando.

La mia è una teoria e come tale va presa, però molti elementi mi hanno fatto pensare ciò. Tatiana in primis non è mai stata nominata da Berlino, come se fosse stata risucchiata in un buco nero, eppure dai flashback abbiamo potuto assistere alla nascita dell’amore tra i due, abbiamo visto un Berlino davvero tanto innamorato. Cosa potrà mai essere successo? Perché Berlino l’ha totalmente cancellata dalla sua vita non nominandola MAI PIU’? Stessa cosa per Rafael. Entrambi i personaggi NON sono mai stati nominati da Berlino, come se li avesse eliminati dalla sua vita. Il tradimento dei due ai suoi danni sarebbe un motivo davvero valido per dimenticarli. Ma tutto ciò come influirà sulla trama e sulle vicende della banda? Questo non lo so ancora. C’è chi pensa che i due decideranno di uscire allo scoperto come alleati della polizia, altri pensano che Rafael voglia vendicarsi della banda per la morte di suo padre. Tante teorie sul ruolo che andranno a ricoprire nel presente, ma sul passato io ho la sensazione che sia andata proprio così.

Ho poi un’altra teoria che mi gironzola in testa, e su questo non ho degli indizi concreti ma solo una strana e forte sensazione. La teoria riguarda René, il primo amore di Tokyo che rimase ucciso durante l’ultima rapina insieme. La mia sensazione è che possa essere vivo e che possa in qualche modo uscire allo scoperto alla notizia della morte della sua amata. Lo so, sembrava morto, e so che in tv parlarono di un corpo, ma è pur vero che Tokyo fuggì via velocemente senza essersi presa il tempo per accertarsi dell’effettiva morte di René. In tv, quando Berlino e il Professore ascoltano la notizia della rapina, l’inviato in tv dice: “Un terzo corpo non identificato”, e infine ciò che mi fa pensare è il fatto che abbiano scelto un attore ormai famoso e conosciuto come Miguel Angel Silvestre per interpretare un personaggio apparso per 10 minuti in croce. Per una semplice comparsa non scegli uno degli attori spagnoli più ricercati e che sta ormai in parecchie serie tv, ma un semplice attore semi-sconosciuto. La scelta ricaduta su Miguel mi fa pensare. Perché farlo scomodare per tre misere scene?

E niente, vi lascio così, con questo ultimo dubbio, questa ultima folle teoria. Ne avrei tantissime altre, alcune strampalate, altre folli, ma ho voluto esporvi quelle che secondo me possono rivelarsi vere e che non sono campate in aria. Sicuramente potrei sbagliare su alcune cose, si chiamano teorie per questo, ma per il momento mi sento di sostenerle e portarle avanti. Detto ciò credo di aver scritto veramente tanto! La Casa di Carta è uno show sicuramente pieno di difetti, spremuto fino all’ultimo in maniera eccessiva e che poteva concludersi da molto tempo, ma c’è una cosa in cui questo show è imbattibile: l’intrattenimento. Il modo in cui riesce ad intrattenere è impressionante. Le scene sono montate a regola d’arte per tenerti incollato allo schermo. La tensione crescente, il montaggio delle varie rivelazioni, le colonne sonore cariche di pathos, tutto montato alla perfezione per regalare il prodotto di intrattenimento perfetto. Su questo La Casa di Carta batte molti show 10 a 0, è un dato di fatto a parer mio. Tutto quest’altro pippone per dirvi che è questo il motivo per cui ho scritto tanto, perché anche se con mille difetti amo questo show, è un mio guilty pleasure. Ma ora penso sia arrivato il momento di salutarvi e di ringraziarvi perché se siete arrivati alla fine della recensione vuol dire che siete degli eroi, perciò grazie! Ora aspettiamo il 3 Dicembre per scoprire come si concluderà la vicenda. Nell’attesa potremmo fare un bel rewatch che male non fa! Ci rileggiamo a dicembre, ma intanto se vi va lasciate un commento alla recensione in modo da discuterne insieme. Alla prossima!

 

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